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Ok, non torno qui da così tanto tempo che ho fatto fatica a ricordare la password… ma mi ricordavo che avrei trovato la neve e questo rende tutto più “natalizio”.

Torno perchè è un periodo un po’ “controverso”; un mio scarabocchio verrà pubblicato sul notiziario del comune ma ho chiesto, e speriamo che se ne ricordino, di metterci solo le mie iniziali sulla pagina, non il nome intero perchè ultimamente sono bersaglio di aggettivi che definisco poco simpatici per non usare altri termini. Non mi interessa polemizzare sull’argomento “buonismo” e affini, mi interessa solo spiegare che io difendo le persone oneste, i deboli, i fragili, coloro che cercano di ricominciare nel bene. Non difendo i terroristi, non difendo i fanatici, non difendo i disonesti, qualunque sia la loro religione, il loro colore o la loro provenienza.

Ho sentito dire, durante una recente “riunione” di famiglia che:

  1. Bisogna affondare i barconi, bambini compresi.
  2. In Italia dovrebbero esserci delle leggi che infliggono pene di diversa entità per lo stesso crimine ovvero più severe per gli “ospiti” e meno per gli italiani.
  3. Il presepe e il crocifisso non si tolgono dalle scuole

Non commenterò i tre punti qui sopra, l’ho già fatto ampiamente in famiglia e su FB attirandomi le ire di molti. Non commento non per vigliaccheria, sostengo e sosterrò sempre il mio punto di vista che, per fortuna, mi procura anche attestati di stima, pochi è vero, però, come si dice sempre, meglio pochi ma buoni…

Non commento perchè ho capito che quando le persone sono convinte per sentito dire, influenzate dalle notizie manipolate dei media e dai social, quando sono terrorizzate e hanno bisogno di riversare la propria paura su qualcosa o qualcuno, indirizzano i propri pensieri negativi in modo massivo, in argomenti che vengono indicati dai leader più “carismatici” del momento, quelli che, senza distinzione di ideologia politica, cavalcano l’onda del razzismo di moda in quel momento…

Concludo questa piccola intromissione nel silenzio di mesi realizzando che, come sempre, scrivere mi fa bene, mi fa sputare lo schifo che ho dentro e non perchè ho bisogno di sentirmi più buona in previsione del Natale ma per cercare di capire con più calma e più libera dalla voglia di gridare, per quale motivo io debba ascoltare rispettosamente le opinioni di tutti ma quando esprimo la mia risulto fastidiosa, pubblicamente fastidiosa. Io esigo il rispetto che dono, lo esigo ma anche se non lo ottengo continuo ad essere quella che sono, una persona che ha delle idee un po’ distanti da quelle delle persone che frequento e che cerca di farle presente in un mondo nel quale, qualunque diversità è un pericolo, idee che non mi impediscono di essere educata ed onesta quando commento negativamente un post scritto o una frase sentita in giro.

Probabilmente torno prima di Natale ma intanto beccatevi i primi auguri.

Vi auguro di avere sempre la mente sgombra da pregiudizi quando “giudicate” una persona, che sia un familiare, un conoscente o un perfetto estraneo perchè se difendete i simboli religiosi tangibili, dovreste difendere anche quelli “astratti” come la misericordia, la carità, la solidarietà, l’amore verso il prossimo.

Mandi

P.S. dal sito friulani.net:

Probabilmente la parola friulana più conosciuta al Mondo è la formula di commiato “Mandi“. Non tutti però sono a conoscenza della sua storia.

Nonostante siano state attribuite, a questo termine, diverse interpretazioni, a tutt’oggi l’ipotesi più plausibile è che derivi dall’antico marcomandi (o m’arcomandi) che stava a significare “mi raccomando”.

A rafforzare tale ipotesi vi sono alcune lettere e poesie del XVI° e XVII° secolo nella quali il termine veniva utilizzato proprio come formula di saluto. Di certo, nell’Ottocento, la parola “mandi” veniva utilizzata in tutto il Friuli come saluto confidenziale ed amichevole. Questo viene sostenuto anche dal noto dizionario “Nuovo Pirona”, in modo particolare per la zona di Udine.

Secondo alcuni, la parola “mandi” avrebbe una valenza anche “religiosa” in quanto il termine verrebbe fatto derivare dal latino “manus dei” (“mano di Dio”, ovvero “che Dio ti protegga”) oppure similmente “mane diu” (“rimani a lungo”, ovvero “lunga vita”) o ancora “mane in deo” (letteralmente “rimani in Dio”). Sembrerebbe che lo stesso Papa Giovanni Paolo II in visita pastorale alla Basilica di Aquileia il 30 aprile 1992, salutando i friulani con “mandi” sottintendesse tale augurio e cioè, di rimanere sempre nell’amicizia con Dio.